Tra Cinema e Fotografia c’è una relazione molto stretta. L’immagine in movimento è un’illusione creata dal succedersi rapido di tante immagini fisse.
Quando, nel 1877, Muybridge fotografò un cavallo al galoppo, questo principio divenne plasticamente evidente.
C’era forse un momento in cui tutte le zampe dell’animale si staccavano da terra? Per scoprirlo realizzò tanti scatti successivi per mezzo di altrettante macchine fotografiche sistemate lungo il tracciato; ogni macchina veniva azionata da un filo colpito dagli zoccoli del cavallo. La sequenza che ne derivò, The Horse in Motion, se montata in rapida successione restituiva il senso del movimento. È lo stesso principio che sta alla base del Cinematografo dei fratelli Lumière e del Cinema, che nasce proprio grazie a quella straordinaria invenzione.
Da lì l’immagine “in movimento” è diventata arte autonoma, ma il rapporto con la Fotografia non si è mai interrotto. Non solo all’interno della stessa realizzazione del film, con il ruolo strategico del direttore della fotografia, ma anche in tutta una serie di generi fotografici e relative professioni che si sono sviluppati parallelamente, dal fotografo di scena, all’autore di special sul set, al ritrattista, al fotografo di red carpet…
È questo mondo che Todimmagina quest’anno vuole esplorare attraverso le opere di professionisti di ieri e di oggi.